MARTEDì 21 novembre: architettura e paesaggio



L’escursione si terrà Martedì 21 novembre 2023. 

L’escursione prevede un percorso che attraversa il territorio – e il paesaggio – della bonifica, collegando tra loro le tre idrovore più antiche e si conclude nella grande pineta davanti al mare. Le diverse tappe dell’itinerario sarebbero dunque queste: partenza/ Idrovora di sollevamento (Arborea) – Idrovora di Luri (Luri) – Idrovora di Sassu – Pineta / spiaggia – rientro al MUBA (Arborea). Questo percorso, oltre alla comodità degli spostamenti, consente una percezione visiva relativamente rapida e completa dei paesaggi della bonifica: geometrizzazione dei terreni bonificati e coltivati, barriere frangivento, riserva faunistica (davanti all’idrovora di Sassu), pineta storica e… il mare. Il rientro al MUB da infine la possibilità di illustrare rapidamente l’evidenza delle emergenze architettoniche della primitiva “area industriale” (silos, mulino, enopolio) e del successivo impianto di regime (Casa del fascio e palestra GIL).

Prima parte (percorso rosso) – Idrovora di Sollevamento – Idrovora Luri – (7 km)

L’Idrovora di Sollevamento, datata alla fine degli anni Venti, è una costruzione ancora segnata da un evidente eclettismo, dove tuttavia le imponenti tubazioni esterne, a tutta vista, creano un contrasto quasi surreale tra il brutale elemento meccanico e la moderazione di un’architettura che si finge urbana.

Progettata dall’architetto Flavio Scano nel 1934, l’Idrovora di Luri presenta invece, nella decorazione esterna una sorta di asciutto barocchetto, con tanto di obelischi e borchie clipeate. Risalta tuttavia nell’insieme una curiosa cifra “meccanica”: quattro piccoli alberi dentati si incastrano – in guisa di fasci littori – negli spigoli del coronamento, contrappuntati da due sezioni semicircolari di ruote, anch’esse dentate, che sporgono ai lati dei lunettoni sovrastanti i due accessi all’interno della costruzione.

Seconda parte (percorso celeste) – Idrovora Luri – Idrovora di Sassu – (14 km)

L’idrovora di Sassu, inaugurata il 4 novembre del 1934, è la prima, significativa novità architettonica, che segna in maniera indelebile l’avvio – a Mussolinia e in Sardegna – della cosiddetta architettura di regime. Prospiciente l’ampio specchio lagunare di S’Ena Arrubia, la massa chiara dell’edificio dell’idrovora si innesta sullo sfondo verde di pioppi ed eucalyptus, come un’apparizione: simbolo razionalista e ancora macchinico-futurista del nuovo, del progresso, nel silenzio della natura “redenta” dalla bonifica. L’edificio, ideato dall’ingegnere cagliaritano Flavio Scano e realizzato in cemento armato, esalta ulteriormente, rispetto a quello di Luri, il carattere “meccanico” della sua funzione, bene percepibile nell’aura meccanica e futurista di vera cattedrale della modernità, emersa come per incanto nell’orizzonte della piana bonificata. Non sfugge finalmente, oltre al più evidente dinamismo macchinico, anche l’esplicita inflessione “severa e guerriera” che caratterizza l’intera costruzione, spartana austerità che riecheggia certo rigore cementizio dell’architettura di regime.

Terza parte (percorso verde) – Idrovora Sassu – MUBA (12 km)

I locali del Vecchio Mulino, che ospitano il Museo della Bonifica di Arborea, bene si prestano alle esigenze dell’allestimento. Il contenitore si presenta infatti dotato di una sua aura ben definita, perfettamente congrua allo “spirito del luogo”. Si fondono dunque, con felice spunto complementare, sia il linguaggio architettonico rurale dell’esterno dell’edificio, sia le suggestive sopravvivenze di archeologia industriale al suo interno.

venerdì 24 novembre: "Gli edifici della riforma"

ore 11:30  Escursione guidata, a cura dell’arch. Roberto Arfeli, che consentirà di osservare da vicino due esempi dell’architettura di Cerlienco: la vicina Casa del Cooperatore, di recente ristrutturata, e poi – all’interno della pineta litoranea – la Torretta antincendio, anch’essa appena recuperata e restituita alla comunità.

Prima parte (percorso rosso)

Punto di partenza della prima tappa dell’escursione è la piazza Maria Ausiliatrice cuore del centro storico di Arborea, dove si affacciano i primi edifici realizzati nella cittadina, la chiesa, il municipio, la scuola, l’albergo, la palazzina dei negozi. Attraversata la piazza e il ponte sul canale adduttore principale, difronte al Municipio, si imbocca il viale Omodeo verso Corso Italia, già viale littorio. Pochi passi e si raggiunge l’edificio Casa del Cooperatore che si potrà ammirare nel contesto urbano.

Seconda parte (percorso celeste)

La seconda parte del percorso prevede uno spostamento in autobus alla volta della pineta litoranea nella strada 26 ovest, dove è situata la torretta antincendio. Da Corso Italia ci si immette nel rettifilo con direzione nord, attraverso il paesaggio tipico della bonifica definito dalla regolarità geometrica dei campi, dalle torri dell’acqua e dalle antiche abitazioni sorte all’epoca della bonifica. 

Raggiunta la pineta, una breve passeggiata per arrivare al punto dove sorge la torretta antincendio. Qui salire i gradini della struttura consentirà di raggiungere i 25 metri di altezza per godere in sicurezza di una vista mozzafiato con lo sguardo che spazia dalla montagna al mare.

 

Terza e ultima parte (percorso verde)

L’ultimo tratto dell’escursione è costituito da una passeggiata all’interno della pineta, lungo il percorso naturalistico allestito per godere della flora e fauna della pineta.

Dalla torretta in direzione ovest, verso il mare, si raggiungerà l’ex colonia marina, dove trova posto il centro di educazione ambientale, nel quale un allestimento espone con tavole esplicative immagini e dettagli cartografici le particolarità della pineta.

Nell’area didattica del centro naturalistico, affacciata sul mare, sarà offerto l’aperitivo-pranzo, al termine del quale si rientrerà a Arborea.